
Il gatto Maine Coon è uno dei più amichevoli e belli esistenti in assoluto. Renderlo felice è molto facile: basta farlo mangiare nella maniera adeguata e fargli qualche coccola. A differenza di altri mici, infatti, questo ama stare in compagnia, ama miagolare come se stesse parlando con il suo padrone e ama essere accarezzato. Per farlo stare bene, insomma, non sono necessarie grandi cure basta renderlo partecipe della nostra vista.
A differenza degli altri gatti, e non è una leggenda, questo ama essere lavato e anzi, fargli un bagnetto ogni tanto è il segreto per mantenere lucido il suo pelo più a lungo. L’importante è che dopo aver lavato il vostro gatto riusciate ad asciugarlo alla perfezione perché il pelo è molto lungo e restando bagnato con le basse temperature rischierebbe di ammalarsi.
Pur essendo molto peloso, inoltre, non è necessario spazzolarlo perché è capace di rimuovere autonomamente tutti i peli morti. Così grosso e robusto (i maschi possono arrivare fino a 11 chili) così muscoloso e vivace, il gatto Maine Coon, insomma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non necessita di molte cure ma di una sana e abbondante alimentazione.
Questo tipo di gatto, come detto, ha bisogno di mangiare molto ma in piccole quantità. Dividendo in due ciotole cibo secco e cibo umido, e magari aggiungendo qualche integratore specifico due o tre volte al giorno il risultato sarà ottimale. Se tenuto a regola, il gatto Maine Coon può vivere senza problemi fino a 15 anni.
Luoghi comuni e falsi miti sui gatti americani
In Italia questa specie esiste soltanto dal 1986 e sono molte le leggende che circolano circa la sua nascita. La più famosa deriva proprio dal suo nome e narra che il primo Main Coin sia nato dall’incrocio tra un orsetto lavatore e un gatto a pelo corto. In realtà tra i numerosi luoghi comuni e falsi miti sul gatto americano questo è uno dei più infondati.
È assai improbabile che un gatto sia riuscito ad accoppiarsi con un orsetto lavatore ma il fatto che alcune delle sue caratteristiche lo ricordino ha contribuito alla diffusione di tale leggenda. La teoria più probabile è che il gatto Maine Coon sia un incrocio tra gatti a pelo corto e gatti a pelo lungo d’oltremare. Quelli che oggi sono i diretti progenitori del Norvegese delle Foreste.
Un altro motivo per cui su questa razza circolano molte leggende è il fatto che gli antenati, a differenza di altre specie, non siano conosciuti con esattezza. Il primo esemplare, ad ogni modo, in America risale con certezza al 1861. Altri falsi miti riguardano le abitudini di questi gatti: innanzitutto non bevono latte, come si vede in molti cartoni animati, ma anzi ingerire latticini può comportare bruciori di stomaco e mal di pancia.
Tanto meno mangiano pesce ma carne e anzi con le lische rischierebbero addirittura di strozzarsi. Infine non è vero che i gatti vedono anche al buio: la loro retina riesce ad attirare una maggiore quantità di luce quindi vedono meglio degli uomini, anche per quanto riguarda il campo visivo, ma al buio pesto sono impacciati esattamente come noi.
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