
C’è chi gli uccelli non li vuole vedere nemmeno in lontananza, chi li caccia e chi ha invece fatto dell’osservazione il suo principale passatempo.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, l’attività del birdwatching è qualcosa di enormemente affascinante perché consente di scoprire moltissimo sulla natura dei volatili, così lontana dalla nostra e così coinvolgente se pensiamo a quante persone, oggi giorno, amino volare e finiscano per acquistare le famose tute alari o per praticare pericolosi sport estremi.
Ma da dove nasce questa semplice eppure tanto straordinaria pratica? Se già in età antica si osservava il volo degli uccelli per fini divinatori, è soprattutto a partire dal XX secolo che lo scrutare in cielo in cerca di volatili è diventato un’attività di pura soddisfazione personale priva di intenti venatori.
In termini di praticanti, eventi e organizzazione oggi l’Inghilterra è il Paese leader per questo hobby a fine naturalistico (ben il 6% della popolazione lo pratica con passione), ma grazie alle oltre 500 specie avvistabili (di cui 250 nidificanti), alla varietà e bellezza degli habitat e alle opportunità offerte da tutte le stagioni, l’Italia si presenta come uno dei migliori Paesi dove potersi dedicare a questa meravigliosa disciplina.
Anche in Italia esistono una miriade di aree protette in cui non solo è possibile praticare il birdwatching ma si possono anche seguire le varie fasi dell’inanellamento degli uccelli, una tecnica utile per studiare i flussi migratori. Certo è che, come riferiscono gli stessi esperti, “catturare” un esemplare già inanellato in un’altra parte del mondo è cosa piuttosto rara e quando ciò accade la comunità scientifica è solita celebrare l’evento con una grande festa.
Tornando al birdwatching, adatto a tutti e facile da praticare (può bastare affacciarsi alla finestra in città o recarsi in visita a un parco o a un’oasi naturalistica), si tratta di un hobby economico che necessita di pochi e semplici strumenti: un binocolo (o cannocchiale per i più esperti), un taccuino e una guida.
Per quanto riguarda il primo, in commercio vi sono molti modelli per tutte le esigenze con prezzi che variano da 30 fino a 2.000 euro.
In generale non dovrebbe essere né troppo pesante né troppo grande, mentre al momento dell’acquisto è bene considerare almeno tre parametri: peso, robustezza e luminosità. In generale, tuttavia i birdwatcher utilizzano binocoli che vanno da 7 a 10 ingrandimenti, perché all’aumentare di quest’ultimi i modelli perdono in maneggevolezza e stabilità dell’immagine. I migliori risultano dunque quelli che vanno dagli 8 x 40 fino ai 10 x 50.
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